In terra africana le furie rosse conquistano il primo titolo mondiale
L’ultima tappa del nostro viaggio verso i mondiali brasiliani è Sud-Africa 2010, dove 4 anni fa esatti andò in scena la 19° edizione dei Campionati Mondiali di calcio, prima edizione organizzata nel continente africano, stessa cosa già avvenuta nel 2002 quando la FIFA decise di organizzare il mondiale Nippo-Coreano, che rappresentava la prima edizione lontana da Europa e America. Fin dal momento della scelta del Sudafrica come sede della fase finale erano sorti molti dubbi circa l’effettiva capacità di questa nazione (o di qualunque altro Stato africano) di organizzare una manifestazione di tale portata, dubbi che erano successivamente acuiti a causa della lentezza con la quale stavano procedendo i lavori di costruzione degli stadi.
Inoltre l’esplosione di violenze xenofobe in Sudafrica avrebbe potuto mettere in pericolo l’organizzazione stessa del Mondiale.
In merito a tutta la questione, il presidente della FIFA Joseph Blatter si era detto molto fiducioso nonostante tutto, anche se aveva di converso dichiarato che se, per motivi estremamente gravi, le tempistiche stabilite non fossero state rispettate (o in qualunque altro caso di emergenza), sarebbe stata la Germania la prima scelta per ospitare l’evento.
Vi sarebbero state anche altre nazioni in regola per poter ospitare eventualmente il torneo, tra le quali gli Stati Uniti d’America, il Messico, l’Inghilterra, il Giappone, la Spagna e l’Australia, ma, considerando il poco tempo rimasto per affidare la competizione a una nuova nazione, sembrava che l’ipotesi più accreditata in caso di forfait del Sudafrica potesse essere quella di rigiocare il Mondiale in Germania, grazie all’esperienza e alle infrastrutture dell’edizione 2006 (considerato dallo stesso Blatter come il migliore campionato mondiale mai organizzato).
In ogni caso, Blatter aveva fatto altresì capire, in una sua dichiarazione del 15 settembre 2008, che questa possibilità era estremamente remota: il piano B è il Sudafrica, il piano C è il Sudafrica.
Il 26 settembre seguente il neo-presidente della Repubblica sudafricana Kgalema Motlanthe aveva nuovamente rassicurato la FIFA, ribadendo il pieno sostegno politico e governativo alla manifestazione.
L’accelerazione dei lavori conseguente e la buona riuscita della FIFA Confederations Cup 2009 avevano finito poi per dissipare ogni residuale perplessità.
L’unica squadra a debuttare nella fase finale di un Mondiale fu solo la Slovacchia, presenti come già successe nel 2002, anche in questa edizione sono presenti tutte le sette nazionali che hanno vinto almeno una volta il titolo iridato (ossia Uruguay, Italia, Germania, Brasile, Inghilterra, Argentina e Francia).
La fase a gironi sorride ad Uruguay e Messico, che nel girone A conquistano l’accesso agli ottavi di finale, liquidando i padroni di casa del Sud-Africa e la Francia, nel gruppo B Argentina e Corea del Sud conquistano la qualificazione a scapito di Grecia e Nigeria, nel girone C gli Usa già sorprendenti un anno prima in Cofederetion Cup dove arrivano secondi, sfiorando l’impresa mondiale contro il Brasile, si ripetono, arrivando primi nel proprio raggruppamento, con alle spalle l’Inghilterra di Capello, nel Gruppo D la Germania ed il Ghana(unica nazionale africana) accedono agli ottavi, mentre nel girone E sono l’Olanda ed il Giappone a staccare il pass per gli ottavi. Le dolenti note giungo dal gruppo F, dove l’Italia campione del Mondo in carica non supera il primo turno, gli azzurri di Lippi pareggiano per 1-1 contro Paraguay e Nuova Zelanda, per poi essere sconfitti dalla Slovacchia, cosi Paraguay e Slovacchia accedono agli ottavi, mentre nel Gruppo G a farla da padrone sono Brasile e Portogallo, ed in quello H Spagna e Cile.
Negli ottavi di finale l’Uruguay supera per 2-1 la Corea del Sud, mentre il Ghana supera per 2-1 gli Usa, arrivando cosi ai quarti di finale, l’Olanda senza difficoltà supera per 2-1 la Slovacchia, mentre il Brasile rifila al Cile un sonoro 3-0, come quattro anni prima ancora una volta Messico ed Argentina sono nuovamente faccia a faccia, ed ancora una volta Messi e compagni riescono ad imporsi sui cugini messicani, rifilandogli un secco 3-1. Senza troppi problemi la Germania super 4-1 l’Inghilterra , mentre il Paraguay supera il Giappone per 5-3 ai calci di rigore, a chiudere la tornata ci pensa il derby iberico tra Spagna e Portogallo vinto dalle furie rosse non che campioni d’Europa per 1-0.
Nei quarti di finale l’Uruguay supera per 4-2 il Ghana solo ai calci di rigore, dopo aver chiuso il match ed i tempi regolamentari sul risultato di 1-1, mentre l’Olanda impone un secco 2-1 al Brasile, la Germania dopo aver eliminato l’Inghilterra, si ripete eliminando anche l’Argentina con lo stesso identico risultato, mentre la Spagna liquida il Paraguay con un semplice 1-0.
Nelle semifinale l’Olanda supera l’Uruguay per 3-2 al termine di match molto tirato, discorso diverso per la Spagna che per la terza gara consecutiva riesce a vincere con il risultato di 1-0, liquidando cosi la Germania, ed accendo cosi in finale. Nella finale per il terzo posto ad imporsi è la selezione tedesca che infligge al Uruguay un secco 3-2, stesso risultato con cui l’Olanda aveva vinto la semifinale qualche giorno prima, mentre in finale la Spagna con il quarto e consecutivo 1-0 conquista il primo titolo mondiale.