Le furie rosse tornano in Brasile per mantenere il titolo conquistato 4 anni e riscattarsi dalla sconfitta dello scorso anno
Dopo aver analizzato le selezioni del continente americano, che ospiterà l’ormai prossima edizione dei Mondiali in Brasile, la nostra marcia di avvicinamento continua aprendo il capitolo relativo alle selezioni europee, già precedute con Inghilterra 66. Ad aprire il capitolo riguardante il vecchio continente ci pensa la Spagna, attuale campione d’Europa e del Mondo, nel suo palmarès figurano una vittoria nel campionato del mondo, conseguita nel 2010 nella sua prima finale disputata nel torneo, tre vittorie nel campionato d’Europa, (1964, 2008 e 2012).
Agli Europei disputò la finale del1984, perdendo contro la Francia. Ai Giochi Olimpici ha vinto anche una medaglia d’argento ottenuta nel 1920. Conta 13 partecipazioni alla fase finale dei Mondiali su 19 edizioni. Sorse nel 1920, in occasione della partecipazione ai giochi olimpici di Anversa: esordì il 28 agosto dello stesso anno al La Butte di Bruxelles contro la Danimarca vincendo per 1-0 con gol di Patricio, che divenne primo marcatore della storia della sua Nazionale, la cui prima formazione era la seguente: Zamora, Samitier, Sesúmaga, Otero, Arrate, Belauste, Pichichi, Acedo, Eguiazábal, Patricio e Pagaza. La selezione spagnola conquistò la medaglia d’argento vincendo il minitorneo per assegnare le medaglie di argento e bronzo che si disputò dopo la squalifica della Cecoslovacchia, che abbandonò la finale con il Belgio.
Nel 1921 la Spagna disputò la prima partita internazionale in casa, battendo il Belgio 2-0 a Bilbao. Nel 1929 si fregiò anche del prestigio di essere stata la prima squadra non britannica ad aver battuto l’Inghilterra, con una vittoria a Madrid per 4-3. La Spagna comunque non partecipò ai Mondiali del 1930, ma fece il suo esordio nella competizione soltanto ai Mondiale del 1934, dove raggiunse i quarti di finale, venendo sconfitta 1-0 dall’Italia nella gara di ripetizione, dopo che il primo incontro si era concluso 1-1.
Nel Mondiale del 1950 ottiene il quarto posto. Dopo un periodo di crisi la Spagna si qualificò all’Europeo del ’60. Dopo aver superato il primo turno e aver battuto per 7-2 la Polonia agli ottavi di finale, la Spagna si rifiutò per motivi politici, su pressione del dittatore Francisco Franco, di competere contro l’URSS, che fu la vincitrice di quell’edizione. Passata sotto la gestione di José Villalonga, la Spagna prese parte al campionato del mondo 1962 in Cile, ma fu eliminata nella prima fase contro Brasile,Cecoslovacchia e Messico.
Nel campionato europeo del 1964, giocato in casa, la Spagna poteva contare su una grande squadra, composta, tra gli altri, da Luis Suárez, Francisco Gento,Josep Fusté, Amancio Amaro e José Ángel Iribar.
Quella compagine, che nelle qualificazioni aveva superato Romania, Irlanda e Irlanda del Nord, eliminò in semifinale la temibile Ungheria battendola per 2-1 e conquistò il primo trofeo della storia calcistica spagnola sconfiggendo l’URSS per 2-1 nella finale di Madrid davanti a 125.000 persone che gremivano il Santiago Bernabéu. Jesús María Pereda portò in vantaggio la formazione di casa dopo appena 6 minuti di gara, ma la Spagna necessitò di un gol di testa negli ultimi minuti di Marcelino Martínez per vincere, dato che Galimzjan Chusainov aveva pareggiato su punizione.
Dopo tale vittoria per le furie rosse comincia un lungo periodo di buio, che si interrompe nel 1984 quando ulla panchina della Nazionale tornò dopo tredici anni Miguel Muñoz. La qualificazione alla fase finale del campionato d’Europa 1984 in Francia fu ottenuta in modo rocambolesco. Inserita in un girone di qualificazione con Paesi Bassi, Irlanda, Islanda e Malta, nell’ultima partita la Spagna aveva bisogno di vincere contro Malta con 11 gol di scarto, unica situazione che le avrebbe consentito di superare nel computo delladifferenza reti l’Olanda, che aveva già terminato i propri impegni.
Il primo tempo si concluse sul punteggio di 3-1 e le speranze spagnole parvero svanire, ma nella ripresa gli iberici misero a segno i nove gol che servivano per qualificarsi. Santillana e Hipólito Rincón realizzarono quattro gol a testa, due marcature furono diAntonio Maceda, una di Sarabia e l’ultima, decisiva, di Señor all’83º minuto di gioco. Nel gruppo B della fase conclusiva del torneo la Spagna sfidò Germania, Portogallo e Romania. Ai pareggi per 1-1 contro Romania e Portogallo seguì la sorprendente vittoria per 1-0 contro la favorita Germania, successo che riscattò la sconfitta patita due anni prima.
In semifinale se la vide con la Danimarca e la sconfisse ai rigori per 5-4 dopo che i supplementari si erano conclusi sull’1-1. In finale ad attendere le Furie Rosse c’era la Francia di Platini padrona di casa. I francesi vinsero per 2-0, ma per gli spagnoli fu comunque il secondo miglior risultato di tutti i tempi.
Dopo tale risultato bisogna attende il 2008, e l’arrivo sulla panchina di Luis Aragonés, che esordì vincendo per 3-2 contro il Venezuela in un’amichevole giocata a Las Palmas, alle Isole Canarie, il 18 agosto 2004.
Qualificatasi ai Mondiali di Germania 2006 vincendo lo spareggio contro la Slovacchia e dopo essere arrivata seconda nel girone vinto dalla Serbia e Montenegro, la Spagna di Aragonés fu inserita nel gruppo H con Ucraina, Arabia Sauditae Tunisia. Dopo aver disputato un ottimo primo turno (9 punti su 9 disponibili), fu eliminata negli ottavi di finale dalla Francia (1-3 il risultato finale), confermatasi bestia nera degli iberici nelle manifestazioni ufficiali.
Al campionato d’Europa 2008, sospinta dai gol di David Villa, la formazione allenata da Aragonés vinse il proprio raggruppamento davanti a Russia, Svezia e Grecia con tre vittorie (rispettivamente 4-1, 2-1, 2-1), qualificandosi per i quarti di finale, dove batté l’Italia dopo i tiri di rigore (0-0 dopo i tempi supplementari). In semifinale ebbe la meglio ancora contro i russi, battuti nettamente per 3-0.
Nella sua prima finale dopo 24 anni affrontò la Germania e vinse per 1-0 grazie al gol di Fernando Torres,tornò a vincere il torneo dopo 44 anni di attesa. Il centrocampista Xavi fu eletto miglior giocatore del torneo e l’attaccante David Villa fu capocannoniere con 4 gol. La vittoria in campo europeo issò la Spagna al primo posto della Classifica mondiale della FIFA del luglio 2008. Si trattava della prima volta in vetta per le Furie Rosse dall’introduzione del sistema di classificazione per le Nazionali di calcio nel 1993.
In un solo colpo La Roja superò l’Italia, l’Argentina e il Brasile. Dopo il trionfo europeo, Aragonés lasciò il suo posto a Vicente Del Bosque per allenare il club turco del Fenerbahçe. Nel giugno 2009 la Spagna partecipa da campione d’Europa alla Confederations Cup: superato un girone con Nuova Zelanda, Iraq e Sudafrica senza reti al passivo, in semifinale subisce un’inaspettata sconfitta (2-0) per mano degli Stati Uniti che rappresenta il primo stop dopo 35 risultati utili di fila e 15 vittorie consecutive (13 delle quali sotto la nuova gestione).
La vittoria ai supplementari contro il Sudafrica, nella finale di consolazione, valse la conquista del bronzo. Evento memorabile degli anni recenti è il successo al campionato del mondo 2010, il primo nella storia della Nazionale. La finale contro l’Olanda fu decisa da una rete di Andrés Iniesta, a pochi minuti dalla fine dei supplementari. In precedenza, la Roja (qualificatasi con largo anticipo alla rassegna sudafricana) aveva perso all’esordio contro la Svizzera battendo poi tutte le altre avversarie (nell’ordine: Honduras, Cile, Portogallo, Paraguay e Germania).
Nel 2012 le Furie Rosse hanno bissato il titolo europeo, divenendo in tal modo la prima Nazionale a vincere due edizioni consecutive del torneo: la finale contro l’Italia ha visto prevalere gli iberici col punteggio di 4-0. La squadra di Del Bosque aveva affrontato gli Azzurri già all’esordio, pareggiando per 1-1: la rete di Antonio Di Natale fu l’unica subita da Casillas in 570 minuti.
Andando a segno nella finale di Kiev, Fernando Torres è il primo calciatore a segnare in due finali consecutive dell’Europeo. Il 30 giugno 2013, la sconfitta per 3-0 contro il Brasile nella finale della Confederations Cup è la prima dopo ventinove partite.