In terra tedesca l’Italia vince il suo quarto titolo e sfata la maledizione dei calci di rigore
Ormai manca veramente poco ai tanto attesi Mondiali 2014, infatti tra pochi giorni prenderanno il via è ciò in questi giorni fa salire la grande “febbre” che solo eventi come il Mondiale sanno dare. La tappa di quest’oggi del nostro lungo viaggio, cominciato nel mese di Aprile fa tappa in Germania nel 2006, dove dal 9 giungo al 9 luglio si disputò la diciottesima edizione dei campionati Mondiali. La Coppa del Mondo fu vinta dall’Italia, che nella finale giocata all’Olimpico di Berlino sconfisse la Francia per 5-3 ai calci di rigore, 6-4 complessivamente dopo che i tempi supplementari si erano conclusi sull’1-1.
Per gli Azzurri fu il quarto titolo mondiale della storia, mentre per la seconda volta nella storia il titolo mondiale veniva assegnato dopo i tiri di rigore, in precedenza era successo nel campionato mondiale di calcio 1994, dove il Brasile vinse sull’Italia proprio dai tiri dal dischetto. Al terzo posto si classificò la Germania, Nazionale ospitante, che nella finale per il 3º posto del Gottlieb-Daimler-Stadion di Stoccarda ebbe la meglio sul Portogallo, battendolo per 3-1.
All’edizione 2006 del Campionato mondiale parteciparono, a partire dalle qualificazioni, le Nazionali di 198 stati del mondo. I turni di qualificazione iniziarono nel settembre 2003. Alla fase finale del Mondiale erano presenti 32 squadre. Questa è stata anche la prima edizione in cui i campioni del mondo in carica (in questo caso il Brasile) non erano più qualificati di diritto.
L’inno ufficiale dei Mondiali 2006 era The Time of Our Lives, di Il Divo e Toni Braxton,[1] mentre al termine di ogni partita, all’interno dello stadio veniva diffusa la canzone-inno Stand Up, cantata da Patrizio Buanne; si tratta del rifacimento – con un testo adattato al clima calcistico – della canzone Go West dei Pet Shop Boys del 1993. Tra le altre colonne sonore ricorrenti durante il torneo si possono citare Celebrate the Day di Herbert Grönemeyer, Love Generation di Bob Sinclar e il tormentone estivo Hips Don’t Lie di Shakira. Altra peculiarità, in campo musicale, dell’edizione 2006 è stata il diffusissimo coro sulle note di Seven Nation Army dei White Stripes. Infine, altri brani che hanno avuto successo sull’onda dei Mondiali sono stati la cover del brano dei Queen We Are the Championscantata da Crazy Frog e, in Italia, Siamo una squadra fortissimi di Checco Zalone.
Ogni edizione annovera almeno una squadra esordiente: a Germania 2006 le debuttanti erano sei. Provenivano dall’Europa dell’Est (Ucraina), dall’Africa (quattro:Angola, la Costa d’Avorio, il Togo e il Ghana) e dai Caraibi (Trinidad e Tobago). Non si considera la Serbia e Montenegro squadra esordiente, dal momento che la si ritiene la naturale continuazione della nazionale jugoslava che partecipò alla massima competizione calcistica fin dalla sua prima edizione nel 1930. Lo stesso discorso si applica alla nazionale ceca, non reputata esordiente per via delle precedenti partecipazioni ai Mondiali della nazionale cecoslovacca, finalista in ben due occasioni (1934 e 1962). I cechi si qualificarono a scapito della nazionale norvegese, mentre la Slovacchia fu eliminata nello spareggio contro la Spagna.
La Serbia e Montenegro partecipò per l’ultima volta ai Mondiali di calcio, dato che il 3 giugno 2006 il Montenegro divenne uno stato indipendente, gettando le basi per la nascita della nazionale di calcio montenegrina. L’indipendenza del Montenegro fu sancita pochi giorni prima dell’apertura dei Mondiali. Ciò creò una situazione singolare, poiché la Nazionale di Serbia e Montenegro rappresentava, di fatto, un’entità statale non più esistente. Nelle successive competizioni avrebbero poi partecipato due nazionali distinte: quella serba e quella montenegrina.
Questa edizione dei Mondiali è ricordata come la più seguita nella storia della televisione. Trasmessa in 214 stati, vanta un numero totale di spettatori cumulativi pari a 26,29 miliardi.
Secondo alcune stime la FIFA guadagnò dall’organizzazione del Mondiale circa 1,4 miliardi di dollari, molti dei quali provenienti dalla cessione dei diritti televisivi ed una parte importante anche dalla sponsorizzazione del sito web ufficiale (che, coprodotto con Yahoo, registrò un numero di visitatori di assoluta primarietà). Il giro d’affari globale complessivo legato allo svolgimento del Mondiale fu stimato dal britannico Centre for Economics and Business Research in circa 25 miliardi di dollari di incremento di consumi, principalmente in Europa.
L’Istituto di Ricerche Economiche di Monaco di Baviera stimò nello 0,25% il possibile effetto positivo sull’economia tedesca. In uno studio intitolato “Soccereconomics 2006”, finanziato dalla banca olandese ABN-AMRO, si teorizzò che i risultati avrebbero influito sul consumo. La conclusione dello studio prevedeva che il maggior influsso sull’economia sarebbe potuto derivare da un’eventuale finale Germania-Italia in cui la Germania avesse perduto. Secondo una previsione di Goldman Sachs, invece, effettuata secondo calcoli prevalentemente statistici, ci si sarebbe attesa la vittoria del Brasile.
Secondo alcune stime circa un miliardo e duecentomila persone nel mondo (pari al 17% della popolazione del pianeta) avrebbero assistito via televisione alla finale. In molti paesi emergenti vi furono rilevanti picchi di incremento nelle vendite di televisori (primo apparecchio), fra questi India, Nepal, Corea e Bangladesh. Nei paesi sviluppati fu questa la prima edizione dei Mondiali diffusa in alta definizione. Negli USA l’incremento di spettatori rispetto alla passata edizione fu del 112%, mentre a Boston per la prima volta 10.000 persone si radunarono per assistere alla partita su un maxi-schermo nella piazza del comune.
Per la prima volta la RAI non trasmise tutte le partite del Mondiale, ma solo una al giorno, in un inusuale cinemascope. I diritti di tutti i match furono acquistati da SKY Italia. Per la prima volta in Italia una televisione satellitare si appropriò di tutti i diritti di trasmissione delle partite. Anche in altre nazioni la pay-tv ha trasmesso i Mondiali (in Spagna la Digital+ del gruppo Prisa, in Germania la première). Le 2 nuove reti spagnole nate dalla nuova legge sulla televisione, Cuatro e La Sexta, trasmisero le partite del Mondiale, con la seconda che comprò i diritti per alcune partite e per questioni di copertura sub-cedette alla prima le partite di interesse generale. Grazie alla finale Cuatro ha vinto il suo primo giorno negli ascolti.
La società di analisi web Nielsen NetRatings ha stimato che circa 3.400.000 utenti unici abbiano visitato il sito sportivo della BBC durante la manifestazione, con una media di circa 23 minuti di permanenza media per utente. Il sito inglese sarebbe stato in assoluto il più visto, 3 volte di più di quello della FIFA.
Nella fase a gruppi ad avere la meglio furono: Germania ed Ecuador nel gruppo, Inghilterra e Costa Rica in quello B, Argentina e Paesi Basi in quello C, Messi e Portogallo nel gruppo D, Italia e Ghana nel girone E, Brasile ed Australia nel gruppo F, nel girone G una sorprendente Svizzera passa come prima seguita dalla Francia, mentre nel gruppo H passano Spagna e Ucraina.
Negli ottavi di finale la Germania liquida la Svezia, Mentre il derby d’America tra Argentina e Messico viene vinto dagli Argentini per 2-1, l’Italia grazie ad una rete di Totti su calcio di rigore, mentre la gara tra Svizzera e Ucraina, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari, fu decisa ai rigori per 3-0 in favore degli ucraini. La squadra di Shevchenko si qualifica per la prima volta ai quarti di finale, mentre gli elvetici lasciano Germania 2006 pur vantando un singolare record: in quattro partite non hanno mai subìto gol, risultando la miglior difesa del torneo. Il Brasile eliminò il Ghana 3-0, grazie anche alla rete che vale a Ronaldo, autore del primo gol, il titolo di capocannoniere della storia dei mondiali con 15 reti in tre edizioni (4 nel 1998, 8 nel 2002 e 3 nel Mondiale tedesco), mentre nella sfida tra Spagna e Francia, dopo l’iniziale vantaggio spagnolo, i transalpini guidati da Zidane vincono 3-1 e accedono al turno successivo.
Le partite valide per i quarti di finale si disputarono il 30 giugno e il 1º luglio. Nel primo incontro a Berlino l’Argentina cercò la rivincita della finale del campionato del mondo 1990 persa a Roma contro i tedeschi. Al 49º la squadra di Pekerman passa in vantaggio con Roberto Ayala ma all’80º Klose segna il gol del pareggio che porta la gara ai tempi supplementari e, successivamente, ai rigori. Dal dischetto i tedeschi sono più precisi e realizzano 4 rigori su 4, mentre Jens Lehmann tra i pali parò due tiri di rigore. Il portiere dichiarerà poi che si era preparato dei bigliettini su cui aveva studiato, il giorno prima, i movimenti dei calciatori sudamericani nell’eventualità che la gara si decidesse ai rigori. In serata l’Italia fece ritorno ad Amburgo contro l’Ucraina, e andò in vantaggio dopo pochi minuti con Gianluca Zambrotta per poi nel secondo tempo, dopo aver subito il pressing ucraino, chiudere la partita con due gol di Luca Toni, qualificandosi per la Semifinale contro la Germania. Il giorno dopo la gara tra Inghilterra e Portogallo, finita 0-0 dopo i tempi supplementari, venne decisa ai rigori a favore dei lusitani per 3-1, che si qualificarono alle Semifinali per la prima volta dopo l’edizione del 1966. Per gli inglesi si trattò della terza eliminazione ai tiri dal dischetto dopo quelle del 1990 e del1998. Nell’ultima gara tra Francia e Brasile, i Verdeoro, grandi favoriti alla vigilia e alla ricerca della rivincita della Finale del campionato del mondo 1998, vennero sconfitti per 1-0 grazie ad un gol di Thierry Henry e abbandonarono il torneo dopo tre finali consecutive nelle precedenti edizioni.
Nelle semifinali l’Italia di Lippi incontra la Germania padrona di casa, ma gli azzurri annullano il fattore casalingo dei tedeschi imponendosi per 2-0, la Francia senza problemi liquida il Portogallo con uno striminzito ma efficiente 1-0. La finale per il terzo posto si tenne l’8 luglio a Stoccarda, la finale il 9 luglio 2006 a Berlino. Nella gara tra Germania e Portogallo, sconfitte in semifinale, i tedeschi s’imposero per 3-1. Il centravanti Miroslav Klose guadagnò il titolo di capocannoniere del torneo con 5 reti segnate (4 anni prima in Giappone e Corea del Sud si era classificato secondo dietro a Ronaldo, segnando lo stesso numero di gol). Per i tedeschi e per il loro allenatore, Jürgen Klinsmann, il 3º posto viene celebrato come un risultato sostanzialmente positivo, mentre il Portogallo, con il 4º posto, ottenne il miglior risultato nella storia dei Mondiali negli ultimi 40 anni.
Nella finalissima, giocata all’Olympiastadion di Berlino, la Francia passò in vantaggio con un gol di Zidane al 7′ minuto su calcio di rigore. Zidane calciò il rigore a “cucchiaio” e la palla colpì prima la traversa e poi terminò dietro la linea di porta. L’Italia reagì pareggiando con Materazzi al 19′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo (secondo suo gol su corner). Dopo un primo tempo in cui l’Italia sembrava aver giocato meglio (un altro colpo di testa di Materazzi è salvato sulla linea e un colpo di testa di Toni finisce sulla traversa), nel secondo tempo gli Azzurri soffrono, chiudendosi in difesa e lasciando spazio alle giocate transalpine, che però non riescono a produrre azioni da gol, grazie a una difesa italiana ben schierata.
Nonostante il dominio francese, l’Italia si vede annullare un gol di testa di Luca Toni per un fuorigioco. Anche durante i supplementari i francesi continuarono ad attaccare creando due pericoli: un tiro di Franck Ribéry, di poco fuori e un colpo di testa di Zidane, sventato grazie a una grande parata di Gianluigi Buffon, eletto miglior portiere del torneo. Al 111′ proprio Zidane venne espulso dall’arbitro Horacio Elizondo, su indicazione del quarto ufficiale di gara, per aver colpito intenzionalmente Materazzi con una testata. Al termine dei 120 minuti il risultato è ancora fermo sull’1-1 e, per la seconda volta nella storia, l’assegnazione della Coppa del Mondo è decisa ai tiri di rigore, dopo i Mondiali 1994, in cui l’Italia aveva perso contro il Brasile per 3-2. Dopo 4 rigori a testa l’Italia è a punteggio pieno, mentre la Francia è ferma a 3 (Trezeguet fallì il secondo tiro dei bleus colpendo la traversa, mentre segnarono Pirlo, Materazzi, De Rossi e Del Piero per l’Italia e Wiltord,Abidal e Sagnol per la Francia).
Fabio Grosso, che aveva già deciso le sfide con l’Australia e con la Germania, segnò il rigore del definitivo 5-3 e permise all’Italia di vincere il 18º campionato mondiale di calcio, il quarto della storia Azzurra dopo i successi del 1934, 1938 e 1982. Zidane, che alla vigilia della manifestazione aveva annunciato che avrebbe lasciato il calcio giocato con quella finale, all’età di 34 anni, terminò la propria carriera con la sconfitta e l’espulsione. Ciononostante il capitano francese fu premiato dalla FIFA come Miglior Giocatore dei Mondiali, davanti a Fabio Cannavaro e Andrea Pirlo; a quest’ultimo va anche il riconoscimento come migliore in campo della finale. Gli istanti del rigore finale di Fabio Grosso, sono stati riprodotti nel video del tormentone del 2010, ossia Shakira e la sua Waka Waka. La stampa sportiva mondiale cercò, nelle settimane successive alla finale,di scoprire la frase rivolta da Materazzi a Zidane per suscitarne una così violenta reazione.
Secondo la critica la vittoria fu raggiunta dall’Italia di Lippi attraverso un gioco corale molto organizzato, un’eccezionale forza fisica e, come nella migliore tradizione italiana, una difesa solidissima, che concesse soltanto un gol su rigore e un autogol in sette partite. Un altro fattore decisivo per la vittoria finale fu la capacità di non dipendere da un solo giocatore, come conferma il fatto che i dodici gol dell’Italia nel torneo furono segnati da dieci calciatori diversi.