Perchè l’Atletico Madrid è stato battuto 3-0 dall’Osasuna

di Gianluca IMPROTA | 24 febbraio 2013

Successo casalingo autorevole dell’Osasuna sui “Colchoneros”. Risultato: un secco 3-0 che manda k.o. il team di Simeone. A bersaglio Cejudo, Armenteros e Roberto Torres sempre nella prima frazione di gara.

PAMPLONA – La spettacolare e festante “ola” regalata dai tifosi dell’Osasuna presenti ieri in serata allo Stadio El Sadar, è stato l’epilogo ed il giusto tributo offerto ai ragazzi allenati da Javi Gracia, capaci di infliggere una dura batosta al grande Atlético Madrid di questa stagione: 3-0 il risultato del match valevole per la 25ª giornata della Primera Division Spagnola.

È bastato solo un tempo ai padroni di casa, il primo, per spegnere, almeno per ora, le velleità di vertice dei Colchoneros, chiamati a rispondere al successo conquistato nel frattempo, dai cugini del Real sull’Elche al Bernabéu, ed approfittare, al tempo stesso, del tonfo in trasferta patito dal Barça in Donostia-San Sebastiàn contro il Real Sociedad; ma a “mandare fuori pista” la splendida “vettura” pilotata fino a qualche settimana fa dal “Cholo” Simeone – incappata nella seconda sconfitta di fila in trasferta in campionato – ci hanno pensato i “trequartisti” Rojillos Cejudo, Armenteros e Roberto Torres, i quali, trovando la via della rete in soli 42 minuti, hanno sigillato anzitempo la “pratica” contro ogni pronostico.

Certamente, l’Atlético – con i vari Koke, Arda Turan e Raul Garcìa tenuti inizialmente in panchina e schierati nel corso della ripresa – ha fatto visita ad una compagine la quale, nonostante la posizione in classifica occupata non certo di prestigio (12° posto), è stata capace sul proprio campo, nella stagione in corso, di rendere la vita difficile alle altre due pretendenti al titolo, Real Madrid e Barcellona appunto, ottenendo altrettanti pareggi. Ed in effetti, i “tre punti” conquistati dall’Osasuna ai danni degli irriconoscibili capitolini, sono stati pienamente meritati e guadagnati mediante una strepitosa prova messa su da un collettivo per nulla intimorito, e che, al contrario, s’è presentato sul “rettangolo verde” da subito aggressivo e schierato con un baricentro alto, prestando, altresì, grossa attenzione a non concedere spazi ai temibili uomini offensivi avversari, Diego Costa, Adriàn, Diego ed “El Guaje” David Villa, tenuti impeccabilmente a bada dalla difesa, reparto in cui ha brillato il francese ex Nancy Jordan Lotiés.

Non ci sarà la controprova, ma, chissà, probabilmente, in un momento diverso della stagione – e di sicuro più felice – l’Atlético Madrid sarebbe stato capace di azzardare una “remuntada” nonostante il pesante passivo celermente incassato, magari cominciando col trovare ad inizio ripresa la via della rete; ma, ad ogni buon conto, tali ipotesi non hanno trovato alcun riscontro nella realtà della disputa, contrassegnata invece dalla mancanza di pericolosità offensiva dei Colchoneros anche ad inizio secondo tempo, eccezion fatta per l’ultimo quarto d’ora in cui i nuovi entrati hanno tentato l’offesa avanzata, senza la benché minima “raccolta di frutti” concreti.

Il prossimo impegno dell’Atlético sarà a dir poco impegnativo: domenica prossima al Vicente Calderòn andrà difatti “in scena” il derby liguero coi “cugini” del Real Madrid; ragion per cui, sarà bene per la “banda Simeone”, metabolizzare quanto prima la “tripla mazzata” ricevuta nella Comunità Navarra.

LA PARTITA
Arbitro: Juan Martìnez
Moduli Tattici: Club Atlético Osasuna “4-2-3-1” – Club Atlético de Madrid “4-4-2”

Primo Tempo – I minuti iniziali del confronto, hanno subito regalato delle conclusioni a rete da ambo le parti: destro al volo di Bertràn bloccato da Courtois per l’Osasuna; e “mezza girata” volante di Diego – da buona posizione in area – ampiamente al lato. Ma già al 5° minuto, il match ha avuto il primo sussulto per merito della rete dell’1-0 dei padroni di casa, firmata Cejudo con una battuta “di prima” su preciso “traversone” dalla sinistra di Armenteros. “Beccato” lo svantaggio, l’Atlético ha continuato a subire, e poco c’è mancato che Mario Suàrez non abbia insaccato di testa nella propria porta, nel tentativo di sventare un pericoloso cross. E, successivamente, il minuto numero 21 è stato quello che ha presentato il 2-0 rojillos siglato con un “sinistro” pregevole dal limite a “fil di palo” di Armenteros, che “ha fatto secco” nuovamente Courtois, inutilmente proteso in tuffo. Più avanti, dopo un tentativo dalla distanza pericoloso di Diego Costa, ecco giungere addirittura il 3-0, con un’incornata sotto misura apportata da Roberto Torres, a sfruttare il suggerimento “dal fondo” di Damià.

Secondo Tempo – Nella prima parte della frazione, al contrario della prima, non si sono appurate occasioni “degne di nota”, escludendo il quasi autogoal di Lotiés dell’Osasuna. Negli ultimi venti minuti della sfida, ad ogni modo, dopo una stoccata del positivo Cejudo terminata – da posizione decentrata in area – sull’esterno della porta, il team di Madrid ha provato a rendere meno “amaro” il punteggio, senza riuscirvi, con le “avance da lontano” operate dai neo entrati Arda Turan e Raul Garcìa (subentrati a Diego e David Villa). Poco dopo è stata la volta di Juanfran in azione personale, ed il cui tiro susseguente è stato “mandato a monte” dal volo di Andrés Fernàndez. Gli ultimi “scatti d’orgoglio” colchoneros sono stati dunque prodotti da Raul Garcìa, Diego Costa e dall’altro subentrato Koke (che ha sostituito Mario Suàrez), ma proprio non è stata giornata per l’Atlético.

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