La pancia del tifoso: la banda Inzaghi è dura a morire

In passato c’è stata la banda Maestrelli, poi quella di Sven-Goran Eriksson, e oggi, quella di Simone Inzaghi. Quest’ultimo lo scudetto lo ha – per ora – solamente sfiorato nella passata stagione, ma è comunque entrato nel cuore di tutti i tifosi laziali. E ieri sera, quando alcuni stavano già iniziando a pensare, dopo un paio di prestazioni non convincenti, che il suo ciclo fosse giunto al termine, la banda Inzaghi si è schierata a difesa del proprio condottiero, trovando una vittoria tanto bella quanto fondamentale.

Siamo ancora vivi

Dopo aver raccolto un solo punto contro Udinese, Hellas Verona e Benevento, quella di ieri sera contro il Napoli si era improvvisamente trasformata in una sfida da dentro o fuori per la corsa alla Champions League. Ma non solo, perchè perdendo anche contro il Napoli, le voci di una possibile rottura con il gruppo squadra avrebbero cominiciato ad alimentarsi in maniera sempre maggiore, proprio come era successo dopo la sconfitta con l’Hellas Verona. E invece Immobile e compagni hanno dimostrato che la “banda Inzaghi” ha ancora molto da dire, ed è dura a morire.

Privi di Acerbi e Correa, fermatesi entrambi durante il riscaldamento prepartita, i biancocelesti sono partiti alla grande, mettendo subito gli avversari in difficoltà: il Napoli di Gennaro Gattuso non è infatti mai riuscito a esprimere il proprio gioco, soccombendo alla miglior Lazio vista finora in campionato.

Un nuovo inizio

Ha fatto un sincero “mea culpa” il mister Simone Inzaghi ai microfoni di Sky nel post-partita, riferendosi al periodo catastrofico che aveva investito la sua squadra nel cammino in campionato. “Adesso si dovrà ripartire da questa vittoria”, ha poi aggiunto l’allenatore, alludendo all’imminente sfida di mercoledì contro il Milan. Battere la capolista potrebbe rilanciare la Lazio verso ulteriori ambizioni. Quelle che la pandemia ha interrotto un anno fa.

 

Avatar
Matteo Paniccia

Conference League