La Fiorentina travolge la Juve e sogna! Al Franchi finisce 3-0!

La Fiorentina domina la Juventus e rilancia la sua candidatura per l'Europa che conta, in una giornata che riapre i giochi per il quarto posto. Per la Juventus il naufragio continua.

FLORENCE, ITALY - OCTOBER 03: Moise Kean of Fiorentina celebrates scoring his team's second goal during the UEFA Conference League 2024/25 League Phase MD1 match between ACF Fiorentina and The New Saints FC at on October 03, 2024 in Florence, Italy. (Photo by Valerio Pennicino - UEFA/UEFA via Getty Images)

Il fallout è il fenomeno di ricaduta di particelle radioattive sul suolo, in seguito all’esplosione di una bomba nucleare. Se la metafora può apparire sgraziata, racconta efficacemente di quello che sta accadendo in casa Juventus dopo la deflagrante eliminazione in Champions. La sconfitta con la Fiorentina per 3 a 0 si aggiunge così a quelle con Empoli e Atalanta, aggravando lo stato di crisi di una squadra di cui preoccupa il disarmo e lo stato confusionale.

La Fiorentina di Palladino sbaraglia gli uomini di Motta, dominandoli e mostrando la stessa applicazione e dedizione vista per gran parte della stagione, trascinata dai leader tecnici, Gosens e Gudmunsson, ed emozionali, Ranieri e Mandragora.
Palladino schiera i suoi con il 3-5-2, la coppia Kean-Gudmunssoon a verticalizzare e creare spazi per gli inserimenti di Dodò e Gosens; Motta nel suo 4-2-3-1 conferma Kolo-Muani e l’ ex Nico Gonzalez in avanti, lasciando in panchina Vlahovic, Gatti e Conceicao.

I primi minuti sono all’insegna dell’equilibrio, ma si percepisce una maggiore intensità e voglia dei viola che arrivano con più determinazione sul pallone, vincendo quasi tutti i duelli con gli avversari.
La Juventus produce una potenziale occasione con un inserimento di Kolo Muani al 6′ sventato dalla difesa. Al 15′ la Fiorentina ottiene il primo corner del match: Gosens colpisce di testa, il pallone viene respinto da un difensore sui piedi del tedesco che di controbalzo batte l’ incolpevole Di Gregorio. Lo svantaggio, come in occasione del match con l’Atalanta, paralizza i bianconeri che appena due minuti dopo subiscono il raddoppio con Mandragora. letale in diagonale con il sinistro, a chiusura di un contropiede sul quale la difesa di Motta non perviene a nessuna opposizione. Se la Fiorentina mette sul tavolo una precisa strategia di attesa e ripartenza, con Kean sempre prezioso nel tenere impegnata la linea di difesa avversaria, la Juve è sprovvista di qualsiasi contromossa, si propone nervosamente in avanti e crea qualche insidia solo sui calci piazzati, troppo poco per impensierire un inoperoso De Gea.
Nel secondo tempo la Juventus prova freneticamente a partire con il piede sull’acceleratore, al 48′ su un azione convulsa McKennie colpisce con il piattone, ma Ranieri si immola e scherma la conclusione diretta nello specchio di De Gea.
Un sussulto che viene però stroncato da Gudmunsson, al 53′ l’islandese si ripete e, dopo la rete con il Napoli, batte Di Gregorio con una conclusione dai 25 metri all’angolo basso,ancora una volta favorita dalla remissività e passività dei bianconeri che non chiudono lo spazio di tiro all’attaccante viola.
Il 3 a 0 esalta l’undici di Palladino che con Kean sfiora due volte il 4 a 0, prima annullato per fuorigioco e poi al 71′ con una combinazione conclusa con il destro, di poco a lato.
I cambi, tardivi, operati da Motta, con l’ingresso di Gatti, Cambiaso e Conceicao, danno almeno la parvenza di una reazione, più di stizza e frustrazione che di orgoglio. I soli due minuti di recupero concessi da Fabbri suonano ancora una volta, dopo la disfatta con l’Atalanta, come requiem al progetto Motta- Giuntoli.