Delusione e noia. Sono questi gli ingredienti principali che hanno farcito la sfida tra Bulgaria e Italia, valevole per il girone H delle qualificazioni alla fase finale dell’Europeo in Francia, nel 2016. In uno stadio semi deserto e avvolto da pioggia e freddo, gli azzurri di Antonio Conte non vanno oltre il 2-2 contro una squadra sulla carta decisamente inferiore.
Parte bene l’Italia, dando l’illusione di poter archiviare in poche mosse la pratica Bulgaria. In effetti, tutto faceva presagire questo, visto il vantaggio dopo appena 4 minuti ottenuto grazie all’autogol di Minev, pressato alle spalle da Simone Zaza e complice di un atteggiamento difensivo a dir poco imbarazzante. Il vantaggio azzurro sembra svegliare i padroni di casa, che pareggiano all’undicesimo: Bonucci denota sufficienza e mal posizionamento nell’occasione, bucando l’intervento e concedendo a Popov il pertugio necessario per poter calciare a rete dai 20 metri e battere Sirigu. L’Italia accusa il colpo e al diciassettesimo passa in svantaggio: Popov serve in area di rigore Milanov in posizione defilata; l’esterno bulgaro centra il pallone nel mezzo e Micanski constata l’enorme ritardo di Barzagli in copertura, anticipandolo e girando di testa la sfera oltre il portiere del PSG. Chiellini e Conte invocano la calma, ma la reazione dell’Italia è piuttosto flemmatica. Gli azzurri tentano di imbastire azioni pericolose ma i risultati sono conditi solo esclusivamente da lentezza. E’ addirittura la formazione di casa a sfiorare il tris al minuto trentotto; la punizione del solito Popov colpisce la traversa, anche se Sirigu sembra essere sulla traiettoria.
Nel finale di primo tempo l’Italia aumenta la pressione nella zona della porta Mihajlov, ma la confusione regna sovrana. La prima metà di gara termina sul sorprendente risultato di 2-1 in favore della Bulgaria. Nella ripresa il ritmo è più basso rispetto ai primi minuti del primo tempo, in cui entrambe le squadre soffrono di un’eccessiva sterilità nell’organizzazione di gioco. Il minuto 56 rappresenta il momento dell’esordio assoluto di Eder in maglia azzurra, che prende il posto di un impalpabile Zaza. Verratti prova a suonare la carica, ma il suo sinistro, oltre ad essere potente, non ha nient’altro di pericoloso. Così come Immobile, che in uno dei suoi pochi spunti impegna Mihajlov senza riuscire a dar seguito ad altre immediate insidie. Il dolore alla spalla costringe, forse, Bertolacci al forfait, sostituito da Soriano. Nella Bulgaria c’è spazio anche per Valery Bojinov, promessa non mantenuta del calcio italiano. L’ultima carta giocata da Antonio Conte è un altro giocatore che in questa stagione ha indossato la maglia blucerchiata, ovvero Manolo Gabbiadini. L’attuale attaccante del Napoli subentra ad Antonelli e va ad infoltire la presenza azzurra in attacco. Preoccupa, e non poco, l’estrema difficoltà dell’Italia nel creare gioco e soprattutto occasioni da rete contro una Bulgaria che nel secondo tempo pensa quasi solamente a difendere il preziosissimo vantaggio. A 7 minuti dal termine del tempo regolamentare arriva quel colpo che non ci si aspetta, quel destro a giro da parte dell’esordiente che frusta via l’acqua dalla rete della porta bulgara. E’ l’oriundo Eder a pescare il jolly che riporta in vita l’Italia e che le da nuova linfa. Passano pochi secondi e Gabbiadini spreca l’occasione d’oro, quella che poteva portare gli azzurri dritti dritti verso i 3 punti. I quattro minuti di recupero non sono abbastanza per gli uomini di Conte, che si andranno a giocare il primo posto contro la Croazia nel prossimo match. Proprio la formazione Croata, sconfiggendo la Norvegia, consente all’Italia di guadagnare un punto prezioso per mantenere il secondo piazzamento. Nonostante il discreto inizio e la buona reazione degli ultimi minuti la prestazione dell’Italia è profondamente deludente, in tremenda sofferenza nel primo tempo contro le ripartenze bulgare, ed estremamente sterile nella ripresa.
Nelle altre partite di giornata, deludente il pareggio dell’Olanda, in casa contro la Turchia. Si complica ancora di più il cammino orange verso la Francia. Nello stesso girone continua a stupire l’Islanda, vincente in Kazakistan, sola al secondo posto con ben 6 punti di vantaggio sull’Olanda e lontana un solo punto dal primo posto occupato dalla Repubblica Ceca, uscita con un solo punto dalla sfida contro la Lettonia. Viaggiano a gonfie vele Galles e Belgio, entrambe largamente vittoriose contro Israele e Cipro. E’ invece nel segno di Dzeko la vittoria della Bosnia contro la debole Andorra, con l’attaccante del Manchester City che ne segna tre e porta a casa il pallone del match.
Jacopo Trevisani