Il Leeds e Burnley sono stati promossi in Premier League in base ai risultati della 44^ giornata di Championship, disputata nel pomeriggio. Il Leeds di Daniel Farke ha battuto lo Stoke per 6-0 e tornerà nella massima serie inglese dopo due stagioni passate nella seconda, mentre il Burnley si è assicurato l’immediato ritorno in Premier vincendo 2-1 in casa contro lo Sheffield United, che farà invece i playoff perchè non può più raggiungere le due capolista. Dalla Premier sono già certi di scendere nel secondo campionato inglese il Leicester e il Southampton, mentre per l’Ipswich il verdetto di retrocessione potrebbe già arrivare nella prossima giornata, sabato 26, perchè si trova a 15 punti dal quartultimo posto con cinque gare a disposizione. Dopo due ko di fila, il Nottingham torna alla vittoria in Premier e quello sul campo del Tottenham per 2-1 è un successo preziosissimo, perché permette alla squadra di Espirito Santo di riprendersi il terzo posto in classifica con 60 punti. Ad alimentare il sogno Champions sono Anderson (5′) e il solito Wood, che nei primi 16 minuti segnano i due gol che stendono la squadra di Postecoglou, a cui non basta la rete all’87’ minuto di Richarlison.
Nel posticipo della 33^ giornata di Premier League, il Nottingham non molla la Champions, anzi: grazie al 2-1 sul campo del Tottenham, riesce a passare in un colpo solo dal settimo al terzo posto, visto che tra quota 60 e quota 57 ci sono pure Newcastle (59), City (58), Chelsea (57) e Aston Villa (57). Nel Monday Night con una prima parte di gara da urlo, la squadra di Espirito Santo indirizza subito la gara. Al 5′ minuto, Anderson porta in vantaggio gli ospiti su assist di Dominguez, poi sale in cattedra il solito Wood: al 10′ minuto si vede annullare il possibile 2-0, ma il raddoppio è rimandato di appena sei minuti. La risalita della squadra di Postecoglou è affidata a Richarlison, l’unico a rendersi pericoloso sul finire del primo tempo e tra i pochi in generale a provarci per la squadra di casa. Nella ripresa, dopo un colpo di testa di Kulusevski murato e un’occasione per il brasiliano fermato da Sels, la situazione cambia. Il 2-1 messo a segno proprio da Richarlison su assist di Pedro Porro, però, arriva soltanto all’87’ minuto. C’è tempo per l’assalto nel recupero, ma non abbastanza per trovare il 2-2. Il Nottingham continua a sognare, mentre gli Spurs, sedicesimi a quota 38, dimostrano di aver ormai staccato la spina in campionato: l’obiettivo principale è ormai vincere l’Europa League.
Tottenham-Nottingham Forest 1-2
Nel posticipo della 33^ giornata di Premier League, la favola ricomincia. Il Nottingham Forest ritrova la vittoria dopo due k.o. di fila e piegando 2-1 il Tottenham a Londra nei primi 16’ si rimette davanti a tutti nell’incertissima volata che coinvolge anche Newcastle, Manchester City, Chelsea e Aston Villa (in rigoroso ordine di classifica) e assegna quei biglietti per la prossima Champions su cui il Liverpool campione in pectore e l’Arsenal secondo in classifica hanno già messo le mani.La squadra di Espirito Santo ha vinto mostrando di nuovo le sue armi migliori, la concretezza in zona gol che le ha permesso di andare avanti 2-0 dopo appena 16 minuti, e la sicurezza difensiva che le ha permesso di tenere al sicuro il risultato fino all’87’ minuto. Sono i due pilastri su cui il Forest ha costruito quel suo sogno chiamato Champions. Lo coltiva anche il Tottenham, non certo in quella Premier che se finisse oggi chiuderebbe al 16° posto, suo peggior risultato di sempre, ma attraverso l’Europa League: la semifinale col Bodø, con l’andata in programma il primo maggio al Tottenham Stadium, è l’unica cosa che interessa agli uomini di Postecoglou. Al Forest importava vincere, al Tottenham per buona parte della partita no. È stata la differenza principale tra le due squadre, con gli ospiti che hanno cavalcato il ciclone iniziale dei due gol in 16 minuti e poi controllato con la loro difesa resa ancora più solida dall’intuito del portiere Matz Sels.
Il cambio tattico dell’intervallo ha permesso al Forest di giocare a distruggere i confusi tentativi del Tottenham di rientrare in partita, tenendo comunque alta la tensione coi suoi sempre temibili contropiede. La squadra di Postecoglou almeno per la prima ora è sembrata completamente disinteressata alla partita, con Mathys Tel sulla sinistra d’attacco unico a cercare di farsi notare. I fischi del Tottenham Stadium all’intervallo non hanno avuto effetto: per gli Spurs la Premier in questo momento è solo una buona palestra per preparare l’Europa League, una in cui far ad esempio ritrovare la condizione a Dejan Kulusevski, che se più vicino al top di quanto sia ora in coppa potrebbe trasformarsi in arma letale. Quando Richarlison ha riaperto la partita all’87’ minuto, facendo pace con quel gol che troppe volte si era divorato, era troppo tardi per rimediare al fatto che il Tottenham ha perso 18 volte in 33 partite di campionato. Vincere l’Europa League è l’unica cosa che non farebbe andare questa in archivio come la stagione più disastrosa degli Spurs negli ultimi 35 anni. Nel Monday Night il Forest è avanti dopo appena 5 minuti con un tiro da fuori di Anderson reso imparabile da una deviazione di Bentancur. Al 10’ minuto il fuorigioco semiautomatico salva il Tottenham dal raddoppio ospite, ma non c’è niente di irregolare nel tocco di testa con cui Wood fa 2-0 al 16’ minuto. La ripresa comincia con gli Spurs che cambiano i due centrali difensivi, il Forest che passa dal 4-3-2-1 al 3-5-1-1 e la Var inutilizzabile per i primi 5’. Toffolo salva sulla linea una girata di testa di Kulusevski al 63’ minuto. il Tottenham prende coraggio e riapre all’87’ minuto con Richarlison, in gol di testa da cross di Porro dopo essersi divorato occasioni in serie. Ma è troppo tardi per cambiare il risultato.