Brasil 2014: Gruppo F, Messi fa sognare l’Argentina! Nigeria avanti

di Gianluca LORENZONI

Il Gruppo F va in archivio con Argentina e Nigeria che a Porto Alegre raggiungono a braccetto gli ottavi. L’albiceleste vince ancora (3-2) con un super Messi. Nell’altra gara prima vittoria della Bosnia (3-1) con l’Iran: decidono Dzeko e Pjanic.

 ARGENTINA-NIGERIA 3-2
Prima del match alle due squadre manca un punto per raggiungere gli ottavi: un pareggio sembra quindi scontato. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, recitava un vecchio adagio.  Nonostante le premesse di “biscotto” tra le due nazionali è partita vera, condita da un inizio scoppiettante. Al 4’ minuto il punteggio è già 1-1. Neanche il tempo di leggere le formazioni, che confermano per altro le previsioni della vigilia, che Messi è lesto a ribattere in rete un tiro di Di Maria respinto da Enyama con l’aiuto del palo. Terzo sigillo della ‘Pulce’, ormai sempre più calato nella parte del trascinatore. I nigeriani non si scompongono nonostante l’avvio shock e pareggiano immediatamente con Musa, che batte Romero con un bel tiro a giro.

La partita è frizzante con Enyama chiamato a non abbassare mai la guardia. A metà frazione si fa male Aguero, sin lì in ombra, che fa spazio a Lavezzi. Sul finire del tempo l’Argentina passa: Messi ormai ci ha preso gusto e raggiunge Neymar in testa alla classifica marcatori, con una punizione magistrale. Le squadre tornano in campo, e il pareggio africano non tarda ad arrivare. Al 3’ Emenike serve in profondità il giovane esterno del Cska che batte ancora una volta il sampdoriano Romero, pareggiando i conti con il dieci albiceleste. Le Super Aquile sembrano aver trovato la propria Musa ispiratrice!

Il pareggio andrebbe bene ad entrambe le squadre ma Rojo su azione d’angolo devia in maniera scomposta (ma efficace) una spizzata di Garay,  rompendo nuovamente l’equilibrio. C’è tempo per la standing ovation per Leo Messi, che inizia a incutere timore ai futuri rivali, sostituito da Ricky Alvarez, prima del triplice fischio del nostro Rizzoli. Finisce 3-2 con entrambe le squadre che approdano agli ottavi. Per i verdi di Keshi il prossimo ostacolo sarà la Francia, mentre Sabella dovrà attendere stasera per conoscere il proprio avversario. O Ecuador o Svizzera. A punteggio pieno dunque il cammino dell’Argentina, nonostante nelle prime uscite sia emerso più il talento di Messi che non la coralità del gioco, apparso comunque in crescita quest’oggi. Con il numero dieci così decisivo nessun traguardo appare precluso. La Nigeria, nonostante una sconfitta indolore, approda nuovamente agli ottavi dodici anni dopo Francia ’98. L’obbiettivo minimo è stato raggiunto grazie alla vittoria della scorsa giornata sulla Bosnia e adesso ci srà da recitare il consueto ruolo di mina vagante.

BOSNIA-IRAN 3-1
Partita che serve più per aggiornare gli almanacchi che non per la classifica. Bosnia già eliminata e Iran in cerca di un miracolo per provare a raggiungere gli ottavi. Susic vara un leggero turn over con Lulic e Misimovic in panca e Ibisivic in campo dal primo minuto. I balcanici cercano la prima storica vittoria in una fase finale e comandano da subito il gioco grazie ad un Pjanic ispirato. Al 23’ Dzeko trova il suo primo centro iridato con un tiro da fuori che accarezza il palo. La partita non decolla e l’Iran si affida all’estro di Shojaei, che coglie la traversa, ma all’ intervallo il punteggio non cambia. Con la Nigeria sotto di un gol, la squadra di Queiroz può sperare nella storica qualificazione ma servono due reti per ribaltare il risultato. A spegnere gli entusiasmi (non così evidenti, per la verità) dei persiani ci pensa Pjanic, che insacca il doppio vantaggio, seppur in fuorigioco. 2-0.

Negli ultimi minuti di una gara che ha ormai poco da dire arrivano i sigilli di “Gucci” Ghoochanneijad, che segna il primo gol, meritato, della sua nazionale in questi mondiali, e di Vrsajevic, che fissa il punteggio sul definitivo 3-1. Entrambe le squadre salutano la competizione ma con stati d’animo ben diversi. Per quella che doveva essere la cenerentola del gruppo, la vittima sacrificale, rimane la soddisfazione di aver fermato la Nigeria sul pari e l’aver tenuto testa per novanta minuti all’Argentina, prima del sigillo beffa di Messi. Gol meritato anche per ‘’Gucci”, sicuramente il più interessante dei suoi.

Male invece, viste le premesse, la Bosnia. La sconfitta con l’Argentina si poteva mettere in conto, ma la pochezza dimostrata nelle sfida decisiva con la Nigeria non ammette alibi. L’inesperienza a questi livelli si paga, nonostante il solo fatto di essere arrivati in Brasile rappresenta per il popolo bosniaco un successo, comunque. Appuntamento, forse, in Russia, tra quattro anni.

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