Autovelox invisibili: la nuova generazione di radar con Intelligenza Artificiale

Autovelox di nuova generazione in Francia: dispositivi invisibili con Intelligenza Artificiale per controllare velocità, semafori e uso del cellulare alla guida.

Foto di Henrikas Mackevicius: https://www.pexels.com/it-it/foto/luce-leggero-cielo-azzurro-acciaio-4059469/

Discreti ma implacabili: come funzionano i nuovi ETU Una nuova generazione di autovelox invisibili sta per rivoluzionare il controllo stradale in Francia. Si chiamano Équipement de Terrain Urbain (ETU) e sono progettati per mimetizzarsi perfettamente nell’arredo urbano. Grazie all’Intelligenza Artificiale, questi dispositivi non solo rilevano gli eccessi di velocità, ma monitorano anche altre infrazioni.

Dove si nascondono i nuovi autovelox?

Dimenticate i radar ben segnalati dai navigatori come Google Maps o Waze: gli ETU sono progettati per sfuggire all’occhio degli automobilisti, essendo installati su:

Lampioni

Semafori

Segnali stradali

Questa strategia li rende praticamente impossibili da individuare, a meno di un’attenta osservazione dell’ambiente circostante.

Non solo velocità: le infrazioni sotto controllo

Dal 2024, la Francia ha già installato 200 nuovi dispositivi in diverse città. Ma questi radar non si limitano a rilevare chi supera i limiti di velocità. Gli ETU possono infatti monitorare anche:

Passaggi con il semaforo rosso

Uso del cellulare alla guida

Mancato utilizzo della cintura di sicurezza

Inoltre, alcuni dispositivi funzionano a intermittenza, creando incertezza tra gli automobilisti e incentivando il rispetto delle regole.

Sicurezza stradale o strategia per aumentare le multe?

Le autorità francesi sostengono che l’obiettivo principale degli ETU sia ridurre gli incidenti stradali, specialmente quelli che coinvolgono pedoni e ciclisti. Tuttavia, la loro installazione casuale ha già suscitato polemiche: si tratta di una misura di sicurezza o di un modo per incrementare il numero di multe?

Autovelox invisibili anche in Italia?

Al momento, in Italia non esistono dispositivi simili, ma il dibattito è aperto. Le attuali normative sulle omologazioni dei sistemi di rilevamento non sono ancora chiare, ma l’adozione di questa tecnologia potrebbe presto diventare una realtà anche nel nostro Paese.

Se gli ETU dovessero arrivare in Italia, gli automobilisti dovranno modificare radicalmente il loro comportamento alla guida, prestando maggiore attenzione al rispetto del codice della strada per evitare spiacevoli sorprese.

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Redazione

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