Addio a George Foreman, la leggenda della boxe aveva 76 anni

George Foreman, icona indiscussa della boxe mondiale, è morto all’età di 76 anni. La notizia del decesso è stata annunciata dalla famiglia nella giornata del 22 marzo, lasciando il mondo dello sport in lutto per la scomparsa di uno dei pugili più dominanti e carismatici di sempre. Foreman fu campione olimpico a Città del Messico 1968 con la nazionale statunitense, per poi intraprendere una straordinaria carriera da professionista, conclusa con un impressionante bilancio di 76 vittorie (di cui 68 per KO) e solo 5 sconfitte. È stato due volte campione del mondo dei pesi massimi, entrando a pieno titolo nella storia del pugilato.

Il nome di George Foreman resterà per sempre legato al leggendario incontro del 1974 a Kinshasa, nello Zaire: il celebre “Rumble in the Jungle” contro Muhammad Ali. All’epoca campione in carica, Foreman salì sul ring da favorito ma fu sconfitto all’ottavo round per KO, cedendo la cintura all’eterno rivale. Aveva solo 25 anni, ma quell’incontro è rimasto uno dei più iconici nella storia dello sport.

Dopo un primo ritiro a 28 anni, Foreman fece un clamoroso ritorno sul ring nel 1987, sorprendendo il mondo intero. La sua seconda carriera fu coronata nel 1994, quando, all’età di 45 anni, sconfisse Michael Moorer e tornò campione del mondo dei pesi massimi, diventando il più anziano a riuscirci. Il suo ultimo incontro si disputò nel 1997 contro Shannon Briggs, chiuso con una sconfitta ai punti.

Oltre ai successi sportivi, George Foreman era noto per la sua personalità carismatica e per la sua capacità di reinventarsi anche fuori dal ring, diventando imprenditore e volto popolare negli Stati Uniti. La sua figura ha ispirato intere generazioni di pugili e appassionati. Con la sua scomparsa, il mondo perde una leggenda dello sport, un uomo che ha scritto pagine indelebili nella storia del pugilato.