Il Genoa rovina la festa al Milan, i rossoneri escono tra i fischi

Grande emozione nel prepartita con la celebrazione per i 125 anni del club. In campo uno 0 a 0 che alimenta la contestazione nei confronti di società e squadra. Assente Cardinale.

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Nostalgia e gratitudine prima, esasperazione e rabbia poi: gli umori del pubblico nel pre e nel postpartita raccontano meglio di qualsiasi statistica questo Milan-Genoa, uno scialbo 0 a 0, che conferma quanto di brutto visto nelle ultime settimane per i rossoneri e quanto di buono, in termini di carattere e personalità, per il Genoa di Vieira. Le uniche note dolci arrivano proprio dai giovanissimi, Liberali e Jimenez, chiamati in causa da Fonseca, che lascia in panchina Hernandez e Tomori. Il Genoa si presenta a San Siro con una disposizione ordinata e una identità ben definita, con Thorsby e Miretti a garantire dinamismo e intensità. Il Milan soffre sin dai primi minuti la pressione alta di un Genoa non rinunciatario, faticando a uscire dalla propria metacampo. A farsi vedere , dopo la fisiologica emozione dei primi minuti, è l’esordiente Liberali, classe 2007, e Jimenez, l’unico rossonero a tentare la giocata nell’uno contro uno.

La cronaca segnala pochissime occasioni degne di rilievo: all’ 8′ Fofana con una conclusione da fuori trova la smanacciata di Leali in angolo, al 12′ Abraham schiaccia malamente con il destro in diagonale da posizione favorevole. Pochi minuti dopo è Rejnders su schema da calcio piazzato a concludere verso la porta, trovando la deviazione in angolo del difensore rossoblù. Troppo poco per non attendersi, nel secondo tempo il forcing dell’undici di Fonseca, favorito anche dalla staffetta Abraham – Morata. Il Milan illude in questo senso i suoi tifosi, con Emerson Royal che a due minuti dall’inizio del giro di boa ci prova con una torsione di testa, il tentativo diretto all’angolino destro viene smanacciato all’ultimo istante utile da Leali.

Ben presto le aspettative vengono disattese, il ritmo si mantiene blando e monta la contestazione dei tifosi, che iniziano a fischiare insistentemente i giocatori di casa. Al 60′ Fofana trova con un lancio da playmaker cestistico la testa di Liberali che non impatta al meglio, il classe 2007 chiude così il suo esordio, uscendo tra gli applausi di San Siro e lasciando spazio a Camarda. La mossa offensiva di Fonseca produce poco o nulla, fatta eccezione per due palle gol sui piedi di Morata: la prima è al 75′ quando, servito da Reijnders, dopo aver dribblato secco il suo oppositore sparacchia alto sulla traversa. Ancora più ghiotta la seconda, capitatagli all’85’, a tu per tu con Leali e divorata con un colpo sottomisura che si schianta sulla traversa. Ancora prima della fine dei 4 minuti di recupero si leva un coro da tutto lo stadio contro la proprietà al grido di “Noi non siamo americani”. Il Milan continua a vivere questa abulia letargica e vede il quarto posto , obiettivo minimo, allontanarsi sempre più. Il Genoa può essere rinfrancato dall’ennesima prova di personalità, e dovrà provare adesso a migliorarsi tra le mura amiche di Marassi.