Parma -Genoa 0-1
(A. Pinamonti 79′)
Minuto ’87: Thorsby, il migliore in campo insieme a Pinamonti, che difende da terra palla sulla bandierina contro tre difensori del Parma intenti a sradicarla é la fotografia della combattivitá di questo Genoa, vittorioso contro il Parma per 1 a 0. La vittoria del lavoro di Gilardino in questi tre anni di Genoa, deus ex machina di un gruppo che nella crisi ha trovato le ragioni per cementarsi ancora di piú. Le due squadre si affrontano con intensitá sin dalle prime battute, con il Grifone padrone del campo e il Parma reattivo in recupero e ripartenza. Sono proprio gli uomini di Pecchia i primi a tirare verso la porta, con Man che ci prova dal limite dell’area, senza peró impensierire l’estremo difensore genoano, Leali. Pur senza creare il Genoa si mostra propositivo, provando dalla sinistra a mettere palloni al centro dell’area: al 13′ , in una di queste occasioni,Suzuki si fa trovare pronto sullo spiovente diretto a Pinamonti. Al 25′, nel momento migliore della squadra di Gilardino, un retropassaggio di Badelj mette nei guai Leali che si trova costretto a bloccare con le mani, per evitare il comico autogol. L’arbitro ammonisce il portiere rossoblú e il Parma puó battere un calcio di punizione a due, malsfruttato da Mihala. La sorte non arride Il Parma, Pecchia giá al 15′ si vede infatti costretto a rinunciare a Bernabé che accusa un risentimento muscolare durante una ripartenza palla al piede. Le due squadre continuano a rispondere colpo su colpo in perfetto equilibrio, ma é il Genoa al 46′ a esaltare le abilitá del talentuoso portiere Suzuki, protagonista di un colpo di reni che toglie il pallone dall’incrocio dei pali.
Nel secondo tempo prende parte alla contesa la nebbia, protagonista inattesa, causando problemi di visibilitá nella parte sinistra del campo. Il Parma procede con altre due sostituzioni e sembra potere cambiare passo, ma il Genoa non arretra e con un colpo di testa dell’onnipresente Thorsby per poco non beffa Suzuki. Al 57′ l’incrocio dei pali prima e un intercetto di Del Prato a porta vuota poi, nega il gol alla sassata di Pinamonti e a Badelij sulla ribattutta. L’ennesimo episodio storto potrebbe causare un contraccolpo, ma il Genoa si rifiuta di accettare il fato avverso e all’80´, quando la porta sembra ormai stregata, trova la rete di Pinamonti, con un provvidenziale tap-in sulla rasoiata di Ekhator, respinta dall’estremo parmense. I minuti finali sono scanditi da un assalto tanto veemente quanto confuso dell’undici ducale e dall’ingresso di Mario Balotelli, che si disimpegna bene con piedi malgrado una mobilitá ancora lontana dalla sufficienza, riuscendo anche a rimediare un’ammonizione, per quanto fiscale, per proteste. Il Parma esce sconfitto dopo avere giocato sottoritmo gran parte della partita, un lusso non concesso quando la posta in palio e´cosi´alta. Pecchia dovrá lavorare su un limite evidente quanto paradossale: gestire una squadra sempre in grande spolvero con le avversarie della parte sinistra della classifica, incapace peró di esprimersi al meglio con le pari livello. Per il Genoa é un nuovo inizio e la conferma che essere “brutti, sporchi e cattivi” spesso paga.
Empoli-Como 1-0
(P. Pellegri 47 ‘ )
L’altra gara delle 18:30 termina con un secondo 1-0, in favore dell’Empoli ai danni del Como di Cesc Fabregas. La squadra di D’Aversa interrompe cosi´il digiuno di gol in questo campionato tra le mura amiche e si porta a +6 dal Monza terz’ultimo. Il Como, che pure ha iniziato con la giusta cattiveria il match, si é progressivamente spento, tradendo ancora una volta una scarsa personalitá d’insieme. Al 4′ del primo tempo Belotti si presenta con una conclusione sul primo palo , fuori di pochissimo. Il primo tempo é avaro di emozioni e la cautela prevale, ma la musica cambia al 2′ della seconda frazione con Pietro Pellegri, cinico come una punta deve essere, lesto ad approfittare di un vuoto difensivo su palla lunga dei toscani, battendo con un gran diagonale l’incolpevole Pepe Reina. Da questo momento il Como esce dalla partita, entra invece benissimo , al 63′, Lorenzo Colombo, vicinissimo al gol con due tiri da fuori area. L’ingresso di Cutrone non cambia gli equilibri e l’Empoli festeggia la prima vittoria al Castellani.
Lazio-Cagliari 2 -1
(Dia B. 2′, Luvumbo Z. 41′, Zaccagni M. (R) 76′)
L’Olimpico ospita l’ultimo incontro dell’undicesima giornata, a contendersi i tre punti Lazio e Cagliari. Ambizioni e classifica diverse, ma entrambe guidate da due allenatori artefici negli ultimi anni di miracoli sportivi in sequenza. Baroni alla sua prima esperienza in una grande sta sorprendendo, cosi´ come non lo e´meno la capacitá di Davide Nicola nel raccogliere l’ereditá di Sir Claudio Ranieri. Con queste premesse non poteva che uscire un match ruvido e lottato, che pronti via vede la Lazio trovare il gol con Dia, rapace nel ribadire in rete la respinta imprecisa di Scuffet su punizione velenosa di Rovella. Siamo appena al 2′ di gioco e tutto lascerebbe pensare a una partita in discesa per i biancocelesti. Nei primi minuti la Lazio controlla e punge , con le combinazioni tra Dia e Isaksen e le incursioni di Taty Castellanos, abile anche a gestire le provocazioni dello smaliziato Yerry Mina. Il Cagliari si inzia a far vedere al 7′ con Piccoli che colpisce di destro in area, trovando la deviazione in angolo. Con il passare dei minuti il Cagliari prende campo, faticando peró a trovare profonditá. Dopo il palo colpito da Castellanos con un tiro dalla distanza al 19′, la Lazio inizia a tradire qualche sbavatura difensiva, con prima il tandem Mumbo-Luvumbo poi Luvumbo chiuso da Provedel a far sudare freddo il tifo biancoceleste. Tutte spie di un allarme che prende corpo al 40′ quando Luvumbo riceve spalle alla porta e, con la complicitá della retroguardia laziale, si gira e batte a rete per l’1 a1.
Nel secondo tempo la partita si fa piú tesa e fallosa. Chi meglio quindi del rientrante capitan Zaccagni per risolverla. Detto fatto: entra al 73′ e al 76´, glaciale, trasforma il rigore che consegna alla Lazio i tre punti. Merito al Cagliari che ci prova anche dopo la doppia inferioritá numerica seguita alla singolare espulsione in simultanea, uno per fallo e secondo giallo, l’altro per proteste,di Mina e Adopo al minuto 78′.
La Lazio continua a volare e si trova al terzo posto, per il Cagliari grande rammarico per il risultato negativo e per le assenze, causa squalifica, che dovrá scontare nel prossimo turno.