Zanetti resiste alla tempesta:”Conta solo la squadra, non mollo”

Dopo tre sconfitte consecutive e una difesa in crisi, il tecnico dell'Hellas riflette sul momento difficile.

Sotto un cielo plumbeo ci ha già vissuto a Empoli. E, su di lui, poi, si abbatterono i chicchi di grandine dell’esonero. Paolo Zanetti non ha alcuna intenzione di riportare in scena il copione anche con l’Hellas Verona. La società non è al momento orientata a metterlo in discussione ma sicuramente non ha accolto con il sorriso sulle labbra il triplice cappaò subito contro Monza (0-3), Atalanta (1-6) e Lecce (0-1). Risultato, punti zero, gol spinto nelle porte avversarie uno soltanto, reti subite ben dieci con una differenza reti di meno nove e una media, nelle ultime tre gare, di tre reti subite a contesa. Che così la barca rischi di andare seriamente alla deriva lo ammette, e non potrebbe fare diversamente, Zanetti stesso.

Mettendo comunque la squadra in cima alla gerarchia della sua analisi e la sua situazione a netto rimorchio. “Conta solo l’Hellas – ha detto – non conta l’allenatore, il Verona deve salvarsi, sa quante vittorie deve fare in un campionato e quanti pareggi, è un momento di difficoltà, conosciamo questo campionato, le cose positive devo trovarle non nel risultato, bensì nel piglio diverso messo dai ragazzi perché uscire da una scoppola del genere non era facile”. Del resto era vaticinio più che agevole pensare a una sorta di contraccolpo psicologico che la squadra avrebbe avuto dopo sei reti raccolte in fondo alla propria porta a Bergamo. Ma , se il piglio è stato diverso, il risultato lo è stato soltanto nelle proporzioni. E, sfortunatamente, nel mondo della sfera di cuoio rimbalzante e onnirotolante, la variazione quantitativa dei gol subiti non sufficit se non ne fai uno in più di chi ti gioca contro.

Il morale è, in una fase del genere, tutto. “Non sono uno che molla- prosegue il tecnico scaligero – poi se gli altri decidono per me accetto tutto, ma guardo allo specchio e do l’anima”. Come si recupera però la fiducia? Va bene il morale, ma Zanetti cala nel discorso un’altra parola di sei lettere non meno rilevante: lavoro. “Occorre recuperare con lavoro, atteggiamento e nuove energie in campo- conclude – sono dispiaciuto perché questa piazza meriterebbe campionati più importanti”. A qualcuno sarà venuto in mente l’Hellas Verona di Bagnoli. Calare, calare. Così in là no. Ma una salvezza tranquilla, quella è possibile. E a Verona l’accoglierebbero a braccia aperte.

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Cristiano Comelli

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