Con le difficoltà di formazione, con le difficoltà di condizione dei calciatori, l’Italia doveva per forza vincere per arrivare alla finale di Oporto. Problema nella difesa azzurra dove i centrali titolari sono Mancini e Bastoni, entrambi però abituati allo stile a 3, ma entrambi capaci di dare quella prima uscita pulita tanto cara al Mancio. Sulle fasce agiranno due ex giallorossi: Florenzi ed Emerson Palmieri, naturalizzato italiano come Joao Pedro. In porta ovviamente Donnarumma, titolare indiscutibile, così come i 3 titolari in mezzo al campo: Verratti e Barella mezz’ali e Jorginho play basso. Davanti il tridente è composto da 3 titolari che vengono da un periodo di grande spolvero: Domenico Berardi(14 gol e 10 assist), Lorenzo Insigne e Ciro Immobile. Risponde la Macedonia con il consono e strategico 4-4-2 e senza il napoletano Elmas in mezzo al campo, dove agiranno Ademi e Bardhi. Palermo per un giorno dimentica di essere rosanero e si tinge tutta d’azzurro,
Si parte!!
L’Italia parte subito bene e trova un bel tiro di Emerson al terzo minuto che di mancino spara alto rispetto alla porta macedone, dove agisce Dmitrieski, portiere in forza al Rayo Vallecano in Liga. Il piano partita sembra chiaro sin da subito: Azzurri che dettano i tempi in mezzo al campo mentre la nazionale balcanica aspetta sorniona pronta a ripartire con l’ex Palermo Trajkowski.
I primi 25 minuti vanno via e si segnala solo la grande intensità nei contrasti. Ovviamente la posta in palio rende il tutto arricchito da un velo di paura delle due squadre, forse di più in quella azzurra, vista la partita in casa. La Macedonia del Nord, tuttavia, mantiene intatto il piano gara, con poco pressing sulla prima impostazione italiana. Al 29’ Dimitriewski sbaglia un passaggio facilissimo, spalancando la porta a Berardi che tira addosso al portiere avversario, lo stesso che un minuto dopo compie una discreta parata sul tiro di Ciro Immobile. 38’ minuto. L’Italia chiede a gran voce un calcio di rigore sul tiro di Immobile da dentro l’area, deviato però solo in angolo. Inizia a scricchiolare la difesa macedone, che però sfrutta l’errore grave di Mancini in impostazione con Churlinov che si invola verso la porta, ma Florenzi con una scivolata evita brutti pensieri per i ragazzi del Mancio. Bene i 3 centrocampisti e i terzini azzurri. Al 45’ arriva il primo tiro in porta della Macedonia dopo una sublime azione di Enis Bardhi che lancia Trajkowski che conclude forte ma centrale. Finisce il primo tempo di una buona Italia, ma poco incisiva sotto porta, mentre la Macedonia del Nord fa la sua onesta partita.
Comincia la seconda frazione senza nessun cambio. Sempre troppa frenesia attacca l’Italia portando tanti uomini dentro l’area ma facendo poco movimento senza palla, arrivando a passaggi orizzontali scontati. Molto bene ancora una volta Bardhi, il migliore in campo dei macedoni per distacco. 8 minuti e Berardi prova la conclusione di mancino ma esce forte e centrale. Sempre l’esterno del Sassuolo ci riprova da una posizione più decentrata ma con una conclusione molto più pericolosa che esce di poco fuori. Ancora il neroverde, innescato da Verratti, si libera benissimo ma per nostra sfortuna arriva al tiro con il piede debole. Pallone alto. Arrivano i primi cambi della Macedonia del Nord. Nikolov e Ademi fanno spazio a Spirovski e Ashkovski. L’Italia però manca nel primo pressing sui portatori di palla macedoni, i quali hanno acquistato maggior fiducia rispetto al primo tempo. Ancora Verratti illumina, al 63’, per Berardi, il quale viene stoppato da una diagonale miracolosa di Velkovski, che insieme a Visliu stanno facendo un’ottima figura. Entra Raspadori per Lorenzo Insigne.
La partita si stagna sullo 0-0 ma l’Italia da semore la sensazione di segnare da un momento all’altro, collezionando corner. Arriva al 71’ il momento di Miovski che subentra a Milan Ristovski. Le occasioni italiane o nascono da Berardi o da Verratti, decisamente i più ispirati. Eccellenti i movimenti dell’esterno calabrese. Per l’Italia sta arrivando il momento di Tonali e Pellegrini. 77’ fuori Barella per il centrocampista del Milan e fuori Ciro Immobile per il capitano della Roma, Dunque Raspadori unica punta esterni Pellegrini e Berardi, Tonali mezz’ala. Un minuto dopo Raspadori spara alto dalla mezzaluna di fuori area. A 5 minuti dalla fine dei tempi regolamentari Emerson Palmieri domina sulla fascia trova dentro l’area Lorenzo Pellegrini che prolunga in area, senza trovare nessuno. Ultimi cambi per l’Italia sono Joao Pedro e Chiellini per Berardi e Mancini. 5 minuti di recupero.
Al 2’ minuto di recupero la Macedonia trova il gol con Traijkowski che trova un destro preciso che Donnarumma raccoglie da dentro la porta. Manca un minuto. L’Italia per la seconda volta è fuori dai mondiali di calcio contro la Macedonia del Nord. Dopo Russia 2018, niente Qatar 2022. Complimenti alla Macedonia del Nord che ha fatto la sua onestissima partita. C’è davvero un grande imbarazzo. Vanno fatte delle riflessioni? Secondo me assolutamente no, le partite secche funzionano così e da campioni d’Europa usciamo dal mondiale prima ancora di cominciare. I ragazzi hanno dato sicuramente tutto e non leggerete su questo articolo critiche verso giocatori, allenatori e staff tecnico. Ci siamo fidati di Mancini, continuiamo con Mancini. Forza azzurri sempre, ma che disastro,
Le altre partite.
Mentre il Portogallo vince con un pizzico di fortuna su una sontuosa Turchia, che sotto di due gol prova a rimontarla ma Burak Yilmaz trova la sfortuna davanti all’occasione per il 2-2 su calcio di rigore, che avrebbe sancito la doppietta personale. Sul finale chiudono i portoghesi con Rafa Leao. Il Galles con una doppietta di Bale trova la finale ai danni dell’Austria 2-1. Inutile il gol di Ben Davies nella propria porta per gli austriaci. Supplementari invece attendono Svezia e Repubblica Ceca.