Spalletti:”E’ arrivato il momento di fare qualcosa di più”

Le parole di Spalletti alla vigilia di Svizzera-Italia

DORTMUND, GERMANY - JUNE 14: Head coach Luciano Spaletti attends the press conference of Italy at BVB Stadion on June 14, 2024 in Dortmund, Germany. (Photo by Christof Koepsel - UEFA/UEFA via Getty Images)

Superato il girone della morte, l’Italia torna a Berlino, città dai dolcissimi ricordi. “Buffon ci ha parlato di quella finale, ci ha fatto rivivere quella emozione che abbiamo vissuto da casa, sappiamo che abbiamo anche questo confronto da onorare, è una responsabilità in più come lo è quella di sapere di avere tifosi in tutti il mondo – le parole alla vigilia del ct Luciano Spalletti – Contro l’Albania e la Croazia i tifosi italiani erano in minoranza, ma sapevamo che c’erano gli italiani a spingerci in tv, un affetto che si riesce a percepire lo stesso anche se non sono presenti”.

IL CAMMINO“Dobbiamo fare qualcosa di meglio rispetto a quello che abbiamo fatto finora. E’ stato un sorteggio difficile, si è visto che i calciatori l’hanno un pò subito, come probabilmente l’ho subito anche io. Ora io mi aspetto di vederli più sciolti, non puoi andare a ragionare e a fare calcoli. Devi per forza agire, nel turno successivo si va se si riesce a vincere questa partita. C’è da qualificarsi perche è qualcosa di bello e importante, soprattutto per vedere i nostri tifosi che gioiscono. Se il gol di Zaccagni può aver fatto scattare la scintilla? E’ arrivato perchè è stato cercato, siamo rimasti in partita con applicazione, sacrifico e ordine. Vedere i ragazzi dopo la rete è stato qualcosa di incredibile che rimane addosso. Sono convinto di porter rivedere cose belle domani”.

LA FORMAZIONE“Bastoni deve essere valutato, ha fatto un pò di allenamento oggi e abbiamo tirato qualche sospiro di sollievo, mentre Dimarco non è recuperabile. Giocheremo con qualcosa che somiglia alla difesa a 4 perchè dobbiamo cercare di essere più offensivi di quello che abbiamo fatto vedere”. 

LA SVIZZERA“La Svizzera ha un blocco squadra unito, è difficile anche ripartire e trovarli lunghi tra i reparti. Non difendono la porta ma leggono che tipo di palla gli avversari stanno gestendo. Loro stanno sempre in 20-25 metri, aggrediscono velocemente e se non sei pronto diventa difficile ragionare. Dobbiamo avere equilibrio e una forza mentale importante”.

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Redazione

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